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Posted by milionidieuro su 3 giugno 2009

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i capelli di Berlusconi e l’attrazione fatale per le donne ??!!!

Posted by milionidieuro su 2 giugno 2009


Dopo gli attacchi, l’ironia: il Times affida a un commento dal tono antropologico le critiche a Silvio Berlusconi. Terence Kealey scherza sui trapianti di capelli fatti dal premier italiano: «se lo ha fatto per “frequentare minorenni”, per usare le parole di sua moglie, ha commesso un errore». Già, perché queste minorenni hanno già messo in conto che sia pelato e anzi, «potrebbero esserne attratte».

Tirando in ballo Darwin, i gorilla e la selezione sessuale, l’opinionista arriva a Berlusconi. «I capelli svolgono un ruolo di segnalazione sociale in molti mammiferi anziani. Diventano grigi e ciò può essere una buona cosa. Solo i gorilla “silverback”», chiamati così per la schiena argentata, «possono avere un harem di femmine, in parte perché i gorilla di entrambi i sessi rispettano i maschi più vecchi». I capelli grigi spiega l’articolo rafforzano il segnale sociale dell’essere capo. «Così come la calvizie».

«I maschi si sono evoluti in modo da attrarre le donne», continua il Times. «E poiché solo alcuni uomini diventano calvi», bisogna presumere che alcune donne ne sono attratte. Alcune donne preferiscono accoppiarsi con «sugar daddies», espressione usata dagli inglesi per indicare i vecchi amanti danarosi, e in questa scelta, che pur non essendo priva di rischi è «razionale», sono in parte guidate dalla loro calvizie.

«Quale tipo di ragazza può desiderare Berlusconi? Chiaramente il tipo che cerca un “sugar daddy”», scrive Kealy. «Ma una ragazza del genere cercherà, subconsciamente, la calvizie nel suo innamorato e potrebbe essere disorientata dai messaggi contrastanti che la testa di Silvio trasmette». Così, con il trapianto di capelli, «Berlusconi ha confuso le sue potenziali partner».
Le vicende di Berlusconi scatenano sul sito del Times un’ondata di commenti dei lettori, in gran parte critici. E il quotidiano britannico continua a seguire la cronaca con la corrispondenza di Richard Owen: «I sostenitori di Berlusconi respingono le accuse su Noemi Letizia», a pochi giorni dalle elezioni europee.

L’Independent pubblica sul sito un servizio Reuters sull’indagine aperta sui voli di Stato: «Inchiesta porta altri dolori a Berlusconi». Sull’argomento titolano anche i siti dei quotidiani spagnoli El Mundo e El Pais. Quest’ultimo, nella corrispondenza di Miguel Mora, fa notare che nessuno parla del fiasco di Fiat nell’acquisizione di Opel, di fronte all’inazione del governo, che in quel momento stava ordinando di sequestrare le foto sarde. «Il Noemigate continua ad attirare l’attenzione», scrive El Pais, «ed è difficile dire se lo abbia generato un complotto della stampa, come dice Berlusconi, o se è stata una sua astuzia a provocarlo a mo’ di cortina di fumo». El Economista titola «Il Reality Show di Berlusconi, chiave nelle elezioni»: l’articolo della Reuters cita la frase di Nichi Vendola che ha paragonato la campagna elettorale a un “reality show” e afferma che Berlusconi «ha bisogno di una sonante vittoria nelle elezioni europee per mettere a tacere gli scandali sulla sua vita amorosa e gli accordi imprenditoriali che minacciano la sua credibilità».

«Berlusconi conta sulle europee per eclissare Noemi» è il titolo del Nouvel Observateur allo stesso articolo della Reuters, mentre la corrispondenza di Les Echos osserva che ora è l’inverso: «La vita privata di Berlusconi fa dimenticare le elezioni». France Soir mette sulla homepage le «confessioni» di Daniela Santanché: «Veronica Berlusconi avrebbe un amante».
Il quotidiano della sinistra francese Libération mette sul suo sito una raffica di servizi che prendono di mira il premier italiano: «Berlusconi toccato dal Noemigate», «La Repubblica fa vacillare il Cavaliere». Libération definisce «babilonese» Villa Certosa e la paragona a un Petit Trianon (la residenza privata di Maria Antonietta nella reggia di Versailles) e in un commento intitolato «Privato» afferma che è lo stesso Berlusconi a generare confusione tra la sua pratica politica e la sua vita privata e d’uomo d’affari: «Per la prima volta, gli italiani appaiono misurare i pericoli di questo pericoloso miscuglio».

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Cade la maschera del clown

Posted by milionidieuro su 2 giugno 2009

In un lungo editoriale intitolato «Scivola la maschera del clown», il Times è tornato sulle vicende personali di Silvio Berlusconi. «L’aspetto più sgradevole del comportamento di Silvio Berlusconi -si legge- non è che egli sia un clown sciovinista, nè che rincorra donne che hanno meno di 50 anni di lui, approfittando della sua posizione per offrire loro lavoro come modelle, assistenti personali e anche, assurdamente, candidature al Parlamento Europeo. Quello che è più scioccante è l’assoluto disprezzo con cui si rivolge all’opinione pubblica italiana. Il libertino attempato può trovare divertente, o anche coraggioso, comportarsi da playboy, vantando le sue conquiste, umiliando sua moglie e facendo commenti che molte donne giudicherebbero grottescamente inappropriati. Egli non è l’unico o il solo -prosegue il quotidiano proprietà di Rupert Murdoch- il cui indegno comportamento è inappropriato al ruolo. Ma quando vengono poste legittime domande su relazioni che sfiorano lo scandalo e i giornali lo sfidano a dare spiegazioni che, al meglio, sembrano sconcertanti, la maschera del clown cade. Minaccia i giornali e le emittenti televisive che controlla, invoca la legge per proteggere la sua privacy, diffonde comunicati evasivi e contraddittori e infine promette in modo melodrammatico di dimettersi se colto a mentire».

Secondo il quotidiano britannico, l’intera vicenda ormai travalica i confini: «L’Italia ospita il summit del G8 quest’anno: nel vertice si terranno importanti discussioni, dove ai governi occidentali si richiede una più solida collaborazione per combattere il terrorismo e il crimine internazionale. Berlusconi si ritiene un amico di Vladimir Putin. Il suo Paese è un membro importante della Nato. Ed è anche parte dell’eurozona che è alla prova nell’attuale crisi globale finanziaria. Non sono solo gli elettori italiani a chiedersi che cosa stia accadendo, lo fanno anche stupefatti gli alleati dell’Italia».

Mentre l’opposizione plaude all’editoriale del quotidiano inglese, il premier spiega che «i giornali stranieri sono in collegamento diretto con i giornali della sinistra italiana: sono cose ispirate e insufflate dalla sinistra italiana». Il Pdl fa quadrato intorno al leader: «Un articolo cialtronesco e mascalzone che offende l’Italia e gli italiani.

Cade la maschera del clown
Articolo di Società cultura e religione, pubblicato lunedì 1 giugno 2009 in Gran Bretagna.
[The Times]

Berlusconi deve rispondere alle accuse sulle sue frequentazioni femminili e alle domande sul suo comportamento inadeguato. La qualità del governo non è un affare privato.

L’aspetto più sgradevole del comportamento di Silvio Berlusconi non è il fatto che egli sia un buffone sciovinista, né che gli piaccia fare baldoria con donne di cinquant’anni più giovani di lui, abusando della sua posizione per offrire loro lavori da modella, da assistente personale o perfino, per assurdo, da candidata al Parlamento Europeo. Quello che è più sconvolgente è il totale disprezzo con cui tratta l’opinione pubblica italiana.

Questo vecchio Casanova forse trova il suo atteggiamento da playboy divertente, o perfino audace, vantandosi delle sue conquiste, umiliando sua moglie e facendo commenti che per molte donne sarebbero grottescamente inappropriati. Non è il primo né l’unico il cui comportamento indegno non è adatto alla carica che ricopre. Ma quando gli vengono poste delle domande legittime sui propri rapporti che riguardano lo scandalo e i quotidiani lo incalzano perché dia delle spiegazioni su delle relazioni che sono quanto meno sconcertanti, la maschera del clown cade. Minaccia quei giornali e quelle televisioni che lui stesso controlla, invoca la legge per proteggere la sua “privacy”, rilascia delle dichiarazioni evasive e contraddittorie e in seguito promette in maniera melodrammatica che si dimetterà se scoperto a mentire.

La vita privata di Berlusconi è certamente privata. Ma come ha scoperto il Presidente Clinton, gli scandali non si conciliano con le cariche importanti. Ai suoi critici, Berlusconi risponde che lui rimane in vetta nei sondaggi di popolarità, che lui controlla saldamente il suo governo e che non sarà intimidito da quelli che lui definisce come tentativi dell’opposizione di diffamarlo. Inoltre, molti dicono che l’Italia non è l’America: il quadro di riferimento basato sull’etica puritana presente negli Stati Uniti non ha mai dominato la vita pubblica italiana, e pochi tra gli italiani si scandalizzano per uno che va a donne. Ma questa è pura condiscendenza. Gli italiani, allo stesso modo degli americani, capiscono benissimo cos’è e cosa non è accettabile. E come gli americani, considerano che un occultamento della verità sia spregevole.

Pochi tra i media in Italia sono in grado di sostenere quest’opinione senza la paura di pagarne il prezzo. Ma è merito de La Repubblica l’aver posto continuamente delle domande sui rapporti tra il Presidente del Consiglio e la diciottenne Noemi Letizia, la cui collana ricevuta come regalo di compleanno è stata il pretesto usato dalla moglie di Berlusconi per chiedere il divorzio. Alla maggior parte di queste domande, ed è sulla bocca di ogni elettore italiano confuso, non c’è stata una risposta soddisfacente. Come e quando ha conosciuto la sua famiglia? E’ stato Berlusconi a chiedere delle foto ad un’agenzia di modelle e ad iniziare i rapporti con Noemi Letizia? E’ vero quello che c’è scritto su molti resoconti i quali affermano che dozzine di giovani donne sono state invitate a partecipare a delle feste presso la sua villa in Sardegna?

Berlusconi ha promesso di spiegare tutto in Parlamento. Ma difficilmente avrà rassicurato i suoi critici dopo l’ingiunzione di questo fine settimana con la quale ha bloccato la pubblicazione di circa 700 fotografie che avevano la pretesa di mostrare cosa fosse successo in quelle feste. E non è stato aiutato nemmeno dallo sventurato ministro degli Affari Esteri, il quale ha cercato di difendere il suo capo facendo notare che in Italia l’età per il sesso consenziente è 14 anni – come se ciò fosse rilevante.

Ma è importante tutto ciò? Alcuni italiani diranno di no. Altri diranno che gli estranei non si devono immischiare. Ma i votanti italiani, nel periodo finale prima delle elezioni europee, dovrebbero riflettere su come il loro governo viene gestito, sui candidati considerati adatti a Strasburgo e sulla sincerità del loro Presidente del Consiglio in tempi di crisi politica ed economica.

E questo riguarda anche altri. L’Italia ospiterà gli incontri del G8 quest’anno. Discussioni importanti avranno luogo in questa sede, in cui i governi occidentali premono per una maggiore cooperazione nella lotta al terrorismo e alla criminalità internazionale. Berlusconi si considera amico di Vladimir Putin. Il suo Paese è un membro importante della Nato. Fa anche parte della zona euro, messa alla prova dalla crisi finanziaria globale. Non sono soltanto gli elettori italiani a chiedersi che cosa sta succedendo. Se lo chiedono anche i perplessi alleati dell’Italia.
[Articolo originale “The Clown’s Mask Slips”]

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Berlusconi impunito

Posted by milionidieuro su 29 Maggio 2009


Articolo di Personaggi d’Italia, pubblicato mercoledì 27 maggio 2009 in Spagna.
[El País]

Il comportamento politico e personale del primo ministro fa perdere credibilità all’Italia

Silvio Berlusconi ha concluso il primo anno del suo terzo mandato. Populista come non mai, Berlusconi continua a dimostrarsi tanto capace di governare per se stesso quanto incapace di pensare alla collettività. Esattamente come quando debuttò in politica, quasi 15 anni fa. Con il passare del tempo ha raggiunto l’unico obiettivo che realmente gli interessava: l’immunità giudiziaria. Nel mezzo di una sinistra inesistente, i sondaggi la danno 15 punti dietro i conservatori, il premier italiano mantiene ad oggi l’appoggio popolare, esercita un controllo ferreo sui media, fa promesse che non rispetterà, e quando lo ritiene opportuno si allea con la Chiesa. Nel complesso, si presenta come una specie di politico fortunatamente dimenticata nell’Europa democratica.

Le ultime decisioni del suo Governo rivelano un aumento inquietante d’impunità morale. Berlusconi ha lasciato che la Lega Nord facesse indisturbata propaganda e seminasse la paura del diverso per criminalizzare gli immigrati, i quali adesso dormono in Libia invece che a Lampedusa.
Inoltre, ha recentemente dato il colpo di grazia alla già precaria indipendenza della televisione pubblica nominando come nuovi dirigenti dei suoi fedeli seguaci. Ha poi risposto all’esemplare sentenza del caso Mills, talmente documentata e inequivocabile che qualunque altro dirigente si sarebbe dimesso all’istante, accusando la giustizia penale di essere “una patologia del sistema”. Berlusconi cerca di assoggettare i giudici per riformare il sistema a suo piacimento, in modo che in Italia sia praticamente impossibile condannare qualcuno per i crimini dei colletti bianchi.

A 72 anni, la fragile relazione del Cavaliere con l’aspirante soubrette Noemi Letizia gli è costata il divorzio ed ha rivelato un clima decadente da basso impero, che persino la Chiesa comincia a criticare. Lo scandalo ha assunto una dimensione politica tale da mettere il leader italiano sulla difensiva. Accusando l’opposizione di strumentalizzare la situazione in concomitanza con le elezioni europee del prossimo mese ed il G8 di luglio, ha annunciato di voler comparire in Parlamento per difendere il proprio nome, senza però precisare quando. Berlusconi, sprezzante delle regole del gioco democratico, ha mentito ripetutamente a proposito della sua relazione con Noemi e si rifiuta di rispondere alle domande elementari che il quotidiano La Repubblica gli ha posto al riguardo. Tutto ciò fa pensare che l’Italia abbia davanti a se 4 (quattro) anni di barzellette e di scarsa credibilità.
[Articolo originale “Berlusconi impune” di Miguel Mora]

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Il re si traveste per smascherare la sanità malata

Posted by milionidieuro su 29 Maggio 2009


GERUSALEMME — Alle 10 di mer­coledì mattina c’è già coda al consul­torio pubblico di Shmeisani, zona ovest di Amman, proprio dietro l’al­bergo Le Meridien. La kefiah biancorossa in testa, una lunga ja­labiya nera, un bastone a simula­re vecchiaia, la barba incolta e ingrigita, un uomo d’una certa età si presenta sottobraccio a un giovane. Si registra allo spor­tello, aspetta il suo turno: «Que­sta è la cartella medica di mia moglie. Si chiama Intisar al-Rashdan, deve fare degli esa­mi urgenti».

L’impiegato dà un’occhiata: «E dov’è la pazien­te? ». «Vive a Irbid. Ma è vecchia, ha problemi di cuore, non può venire». «Va bene, compili questo modulo…». I due si siedono. Scrivono. Annotano anche il numero di carta d’identità della signora Intisar. Riconsegnano il papiro e aspettano. Quindici minuti. Finché l’impiegato non controlla i do­cumenti, richiamandoli: «Ma la vo­stra famiglia non ha un’assicurazio­ne medica, vero?». «No, siamo pove­ra gente…». «Allora dovete salire al primo piano e chiedere della dotto­ressa Fatima Khalifa…». «Ma dobbia­mo rifare la coda?». «Mi spiace…». Il re non è nudo. Ama travestirsi. E smascherare la burocrazia malata. Re Abdallah II di Giordania ha due cose in comune col nostro ministro Brunetta: l’altezza e l’odio per i fannulloni.

Come usava il calif­fo Omar ibn al-Khattab, che si fingeva mendicante per sag­giare la generosità dei suddi­ti, come faceva papà Hus­sein che di nascosto entrava nelle caserme ad assaggiare il rancio dei suoi soldati, sta­volta Sua Maestà voleva con­trollare se è vero che la sani­tà funziona così così, nel re­gno hashemita, e se soltanto i ricchi hanno la possibilità di rice­vere cure adeguate in cliniche pri­vate da settecento euro a notte e perché mai questo consultorio di Sh­meisani rimandi a casa, senza visitar­li, centocinquanta pazienti al giorno.
Abdallah non s’è mascherato molto bene, però: quand’è salito al primo piano, e s’è messo a far domande a chi aspettava in coda, qualcuno l’ha sgamato. Inutile fare «ssssst!…» col dito, im­plorare discrezione. Per tutta la Gior­dania è stato subito un tamtam di sms, la notizia è finita sul web e in poche ore è stata confermata dalla corte reale. Il tutto mentre l’ignara, povera dottoressa Khalifa, che non aveva capito affatto, indifferente e un po’ seccata spiegava al sovrano che «senza pazien­te non si può nulla, l’uni­ca è mandare la documen­tazione al dipartimento centrale che poi chiederà un parere al Royal Divan, per le autorizzazioni, e in­somma tornate fra una set­timana per avere una rispo­sta… ». Realista, il re.

Era da un po’ che non si camuffava: nel ’99 si fe­ce visitare tre volte all’ospedale Al Bashir e poi, finto businessman, an­dò alla frontiera saudita per verifica­re quante mazzette intascassero i do­ganieri. Due anni dopo, assieme al principe Alì, si presentò all’ufficio tasse per chiedere (senza ottenerlo) un rimborso. «Quand’ero erede al tro­no — ha spiegato una volta —, usci­vo a teatro, al supermarket o a fare i picnic con mia moglie. Diventato re, una sera ero a New York e provai ad andare al cinema per vedere Matrix: mi vennero dietro dieci auto, moto, la polizia col lampeggiatore, ventisei agenti… Allora mi dissi: devo fare qualcosa, per tenere il contatto con la realtà». Un po’ c’è riuscito. Sul sito del quotidiano giordano Al arab Al yawm (Arabi oggi), i commenti sono 51.244 e quasi tutti favorevoli. Le sue improvvisate sono diventate l’incu­bo del pubblico impiego giordano: «Mi dicono che, dopo, il servizio mi­gliora… ». I cittadini non avranno an­cora un trattamento da re. Ma, alme­no in quegli uffici, non li considera­no più come sudditi.

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processo civile: Cause civili, riforma in due tempi

Posted by milionidieuro su 28 Maggio 2009


Un doppio binario per il processo civile. Con effetti paradossali nelle aule dei tribunali: nelle stesse ore, nel medesimo tribunale, per due cause sulla stessa materia, si potrà assistere per mesi, se non per anni, all’applicazione di norme diverse e a volte opposte. La fase transitoria dell’applicazione del nuovo processo civile si presenta complessa per magistrati e avvocati, costretti a fare i conti con un pacchetto di novità che cambierà da subito le regole, ma senza cancellare la vecchia disciplina.
La regola base fissata dal disegno di legge approvato definitivamente martedì è l’applicazione delle novità alle controversie introdotte solo dopo l’entrata in vigore della legge. La pubblicazione in «Gazzetta» sarà quindi cruciale. Ad esempio: a partire dal quindicesimo giorno dalla pubblicazione, le cause in materia societaria saranno disciplinate dal rito ordinario, mentre quelle in corso continueranno a essere regolate dal vecchio rito. Una differenza pesante se si tiene conto delle differenze tra le due forme processuali (gli avvocati già puntano a evitare il detestato rito speciale evitando di introdurre una nuova controversia prima del tempo).
Prospettiva analoga per le molte cause sul risarcimento danni per lesioni provocate da incidenti stradali. Oggi si applica ancora il rito del lavoro, mentre il disegno di legge ne prevede la soppressione, conservando però l’applicazione della procedura lavoristica alle liti in corso.
Dovrà aspettare un po’ di tempo per essere sperimentata anche la novità del filtro in Cassazione, che si applicherà solo quando il provvedimento impugnato è stato depositato dopo l’entrata in vigore della legge, o la testimonianza in forma scritta. Spostato in là anche il debutto del processo sommario di cognizione o le sanzioni processuali alle parti che perdono tempo nel giudizio.
Un numero limitato di misure, invece, sarà operativo da subito. A partire dal contenuto delle sentenze, che potrà essere espresso con una succinta esposizione delle ragioni di diritto alla base della decisione, con riferimento ai precedenti giurisprudenziali conformi. Lo stesso vale per il divieto di produrre nuovi documenti in appello o la possibilità di impugnare le sentenze di opposizione alle esecuzioni.
Si dovranno poi attendere i decreti delegati per conoscere le misure che spostano nel tempo i benefici dello sfoltimento dei riti (salvando alcune forme speciali come quella del lavoro, della famiglia o sulla proprietà industriale e i fallimenti) o rilanciano la conciliazione.
Il faticoso slalom tra le regole metterà ulteriormente sotto pressione magistrati e avvocati, costretti a fare i conti con la forza – a volte dirompente – del nuovo, senza poter perdere di vista il passato. Un doppio binario processuale che, almeno nell’immediato, rischia di non fare sentire gli effetti positivi della riforma.

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CINA: OLTRE LA META’ DEI PRODOTTI PER BAMBINI NON E’ A NORMA

Posted by milionidieuro su 28 Maggio 2009


Quasi la meta’ dei vestiti per bambini e un terzo dei mobili per i piu’ piccoli, fabbricati nella principale regione manifatturiera cinese, non sono a norma, perche’ contengono prodotti chimici tossici. E’ quanto rivela il China Daily.

Le autorita’ del Guangdong, provincia industrializzata ed esportatrice del sud, hanno scoperto durante un’inchiesta che solamente il 53,5% dei vestiti risponde ai criteri richiesti, dopo aver analizzato una sessantina di capi.

I problemi riscontrati negli abiti non conformi vanno dalle etichette false alla presenza di formaldeide in quantita’ eccessiva, un prodotto che puo’ dare problemi respiratori o cutanei.

La stessa sostanza o metalli pesanti (piombo, cadmio, cromo) sono stati scoperti in 20 dei 62 mobili che sono stati sottoposti a esami.

Al contrario, il 95% dei giocattoli fabbricati nella provincia e’ risultato a norma.

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TSUNAMI: Terremoto in Honduras, allarme tsunami

Posted by milionidieuro su 28 Maggio 2009


Un terremoto di magnitudo 7,1 della scala Richter è stato registrato in Honduras, con epicentro a 64 km a nordest di Roatan, Islas de la Bahia, nota meta turistica, ad una profondità di 10 km. Lo ha riferito l’istituto geologico Usa. E’ scattato l’allarme tsunami per Honduras, Belize e Guatemala.

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INFLUENZA SUINA: NUOVA INFLUENZA,In Messico una statua al piccolo Edgar, primo caso di febbre suina

Posted by milionidieuro su 28 Maggio 2009


Città del Messico, 28 mag. (Adnkronos) – Una statua che raffigura Edgar Hernandez, il piccolo messicano di 5 anni che è stato il primo ammalato ufficiale ed è sopravvissuto alla febbre suina, il virus influenzale AH1N1 che ora circola in tutto il mondo.
E’ l’idea per rilanciare il turismo e attrarre i visitatori nello stato di Veracruz dell'”eccentrico” governatore messicano Fidel Herrera, secondo quanto riferito dal quotidiano americano ‘New York Times’. Per immortalare il piccolo che vive nel paesino di La Gloria al governatore piacerebbe una statua di cemento oppure di bronzo, proprio come il celebre ‘Manneken Pis’, la scultura del bimbo che fa pipì in una fontana che attira tanti turisti a Bruxelles.

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DIRITTI UMANI: Il mondo siede sopra una bomba a orologeria

Posted by milionidieuro su 28 Maggio 2009

Il mondo siede sopra una bomba a orologeria, la crisi dei diritti umani, che puo’ esplodere in ogni momento, denuncia Amnesty International. L’avvertimento e’ contenuto nel rapporto 2009 sulla situazione dei diritti umani nel mondo nel quale si evidenzia la necessita’ di una nuova leadership internazionale che s’impegni a contrastare un cammino che sembra inarrestabile, aggravato dalla crisi economica in atto. Il dossier documenta il livello del rispetto dei diritti umani in 157 Paesi del mondo.

Il mondo e’ seduto sopra una bomba a orologeria sociale, politica ed economica, innescata da una crisi dei diritti umani: e’ quanto afferma oggi Amnesty International, presentando a Londra, Roma e in altre capitali il proprio Rapporto annuale 2009, il volume (pubblicato in Italia da EGA Editore) che analizza la situazione dei diritti umani in 157 paesi e territori nell’anno precedente. Le cifre parlano chiaro: limitazioni alla liberta’ di espressione sono state imposte in almeno 81 paesi. Almeno 2390 prigionieri sono stati messi a morte in 25 paesi. Il 78% delle esecuzioni ha avuto luogo nei paesi del G20. Esecuzioni extragiudiziali od omicidi illegali sono stati commessi in oltre 50 paesi. Il 47% di questi crimini e’ stato riscontrato nei paesi del G20. Torture e altre forme di maltrattamento sono state compiute, nel corso degli interrogatori, in circa 80 paesi. Il 79% delle torture e dei maltrattamenti si e’ registrato nei paesi del G20. Processi iniqui sono stati celebrati in circa 50 paesi. Il 47% di essi si e’ svolto nei paesi del G20. Prigionieri sono stati sottoposti a periodi di detenzione prolungata, spesso senza accusa ne’ processo, in circa 90 paesi. Il 74% di queste detenzioni ha avuto luogo nei paesi del G20. E ancora: Persone che chiedevano asilo politico sono state respinte da almeno 27 paesi verso stati in cui sono andate incontro ad arresti, torture e morte. Prigionieri di coscienza sono finiti in carcere in almeno 50 paesi. Sgomberi forzati sono stati eseguiti in almeno 24 paesi. ”Dietro alla crisi economica si cela un’esplosiva crisi dei diritti umani” – ha dichiarato Christine Weise, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International nel corso della conferenza stampa di Roma – la recessione ha aggravato le violazioni dei diritti umani, distolto l’attenzione da esse e creato nuovi problemi. Prima, i diritti umani erano messi in secondo piano in nome della sicurezza, ora in nome della crisi economica”.

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