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processo civile: Cause civili, riforma in due tempi

Posted by milionidieuro su 28 Maggio 2009


Un doppio binario per il processo civile. Con effetti paradossali nelle aule dei tribunali: nelle stesse ore, nel medesimo tribunale, per due cause sulla stessa materia, si potrà assistere per mesi, se non per anni, all’applicazione di norme diverse e a volte opposte. La fase transitoria dell’applicazione del nuovo processo civile si presenta complessa per magistrati e avvocati, costretti a fare i conti con un pacchetto di novità che cambierà da subito le regole, ma senza cancellare la vecchia disciplina.
La regola base fissata dal disegno di legge approvato definitivamente martedì è l’applicazione delle novità alle controversie introdotte solo dopo l’entrata in vigore della legge. La pubblicazione in «Gazzetta» sarà quindi cruciale. Ad esempio: a partire dal quindicesimo giorno dalla pubblicazione, le cause in materia societaria saranno disciplinate dal rito ordinario, mentre quelle in corso continueranno a essere regolate dal vecchio rito. Una differenza pesante se si tiene conto delle differenze tra le due forme processuali (gli avvocati già puntano a evitare il detestato rito speciale evitando di introdurre una nuova controversia prima del tempo).
Prospettiva analoga per le molte cause sul risarcimento danni per lesioni provocate da incidenti stradali. Oggi si applica ancora il rito del lavoro, mentre il disegno di legge ne prevede la soppressione, conservando però l’applicazione della procedura lavoristica alle liti in corso.
Dovrà aspettare un po’ di tempo per essere sperimentata anche la novità del filtro in Cassazione, che si applicherà solo quando il provvedimento impugnato è stato depositato dopo l’entrata in vigore della legge, o la testimonianza in forma scritta. Spostato in là anche il debutto del processo sommario di cognizione o le sanzioni processuali alle parti che perdono tempo nel giudizio.
Un numero limitato di misure, invece, sarà operativo da subito. A partire dal contenuto delle sentenze, che potrà essere espresso con una succinta esposizione delle ragioni di diritto alla base della decisione, con riferimento ai precedenti giurisprudenziali conformi. Lo stesso vale per il divieto di produrre nuovi documenti in appello o la possibilità di impugnare le sentenze di opposizione alle esecuzioni.
Si dovranno poi attendere i decreti delegati per conoscere le misure che spostano nel tempo i benefici dello sfoltimento dei riti (salvando alcune forme speciali come quella del lavoro, della famiglia o sulla proprietà industriale e i fallimenti) o rilanciano la conciliazione.
Il faticoso slalom tra le regole metterà ulteriormente sotto pressione magistrati e avvocati, costretti a fare i conti con la forza – a volte dirompente – del nuovo, senza poter perdere di vista il passato. Un doppio binario processuale che, almeno nell’immediato, rischia di non fare sentire gli effetti positivi della riforma.

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DIRITTI UMANI: Il mondo siede sopra una bomba a orologeria

Posted by milionidieuro su 28 Maggio 2009

Il mondo siede sopra una bomba a orologeria, la crisi dei diritti umani, che puo’ esplodere in ogni momento, denuncia Amnesty International. L’avvertimento e’ contenuto nel rapporto 2009 sulla situazione dei diritti umani nel mondo nel quale si evidenzia la necessita’ di una nuova leadership internazionale che s’impegni a contrastare un cammino che sembra inarrestabile, aggravato dalla crisi economica in atto. Il dossier documenta il livello del rispetto dei diritti umani in 157 Paesi del mondo.

Il mondo e’ seduto sopra una bomba a orologeria sociale, politica ed economica, innescata da una crisi dei diritti umani: e’ quanto afferma oggi Amnesty International, presentando a Londra, Roma e in altre capitali il proprio Rapporto annuale 2009, il volume (pubblicato in Italia da EGA Editore) che analizza la situazione dei diritti umani in 157 paesi e territori nell’anno precedente. Le cifre parlano chiaro: limitazioni alla liberta’ di espressione sono state imposte in almeno 81 paesi. Almeno 2390 prigionieri sono stati messi a morte in 25 paesi. Il 78% delle esecuzioni ha avuto luogo nei paesi del G20. Esecuzioni extragiudiziali od omicidi illegali sono stati commessi in oltre 50 paesi. Il 47% di questi crimini e’ stato riscontrato nei paesi del G20. Torture e altre forme di maltrattamento sono state compiute, nel corso degli interrogatori, in circa 80 paesi. Il 79% delle torture e dei maltrattamenti si e’ registrato nei paesi del G20. Processi iniqui sono stati celebrati in circa 50 paesi. Il 47% di essi si e’ svolto nei paesi del G20. Prigionieri sono stati sottoposti a periodi di detenzione prolungata, spesso senza accusa ne’ processo, in circa 90 paesi. Il 74% di queste detenzioni ha avuto luogo nei paesi del G20. E ancora: Persone che chiedevano asilo politico sono state respinte da almeno 27 paesi verso stati in cui sono andate incontro ad arresti, torture e morte. Prigionieri di coscienza sono finiti in carcere in almeno 50 paesi. Sgomberi forzati sono stati eseguiti in almeno 24 paesi. ”Dietro alla crisi economica si cela un’esplosiva crisi dei diritti umani” – ha dichiarato Christine Weise, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International nel corso della conferenza stampa di Roma – la recessione ha aggravato le violazioni dei diritti umani, distolto l’attenzione da esse e creato nuovi problemi. Prima, i diritti umani erano messi in secondo piano in nome della sicurezza, ora in nome della crisi economica”.

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Parlamento europeo: in lizza un Principe attrici e vallette

Posted by milionidieuro su 29 aprile 2009


Liste pronte per quasi tutti i partiti in vista della scadenza di domani alle 20 per presentare le candidature alle europee. La fantasia è sicuramente la vincitrice di questa tornata elettorale che vedrà correre e competere fra loro per un seggio a Strasburgo la velina e il giornalista, l’ex pm e l’operaio e da ultimo oggi si è aggiunto anche un principe: Emanuele Filiberto che dopo la vittoria nello show `Ballando con le stelle´, si candida con l’Udc nel Nord Ovest dietro un altro illustre outsider, Magdi Cristiano Allam, l’ex vicedirettore del Corriere della sera convertito al cristianesimo e battezzato da Papa Ratzinger. Con i centristi correrà anche Roberto Carlino, il titolare dell’agenzia immobiliare Immobildream che ha già pronti i manifesti, coniugando le iniziali del partito e la sua esperienza professionale si presenta come `Uno di casa´.
Non meno `originali´ sono le candidature presentate dal Pdl, nel quale ha suscitato anche qualche polemica interna la decisione di mettere in pista, dietro al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, capolista in tutte le circoscrizioni, diverse show girl. Tra le ipotesi poi sfumate c’erano anche Eleonora Gaggioli (già attrice in Elisa di Rivombrosa) e Angela Sozio (la `rossa´ partecipante al Grande Fratello 3). Fra le candidate, invece, sono confermate Barbara Matera (attrice e annunciatrice per la Rai), Susanna Petrone (valletta della trasmissione sportiva Guida al Campionato) e Cristina Ravot (la cantante di Sassari che ha animato alcune serate a villa La Certosa, il buen retiro sardo del premier Silvio Berlusconi).

Ignazio La Russa assicura: «Sono tutte laureate».

Per i democratici il campione degli outsider è il giornalista del Tg1, David Sassoli, che per il seggio europeo rinuncerà alla carica di vicedirettore, ma che non è nuovo a questo ambiente visto che è stato compagno di scuola dell’attuale segretario, Dario Franceschini. Tra i candidati democratici nuovi alla carriera politica si segnalano poi, la giornalista anticamorra Rosaria Capacchione, l’Obama italiana, così incoronata da El Pais, Debora Serracchiani, giovane segretaria del Pd di Udine, il simbolo della lotta alla mafia, Rita Borsellino, capolista nelle Isole. Per la campagna elettorale dell’Idv protagonisti saranno due ex pm, lo stesso leader Antonio Di Pietro, che sfida il Cavaliere candidandosi capolista in 4 su 5 circoscrizioni, e il `collega´ assorto alle cronache per l’inchiesta Why not, che scosse i palazzi della politica, Luigi De Magistris.

Gli outsider scelti a sinistra sono invece figure tradizionalmente legate a quel mondo, operai, intellettuali, omosessuali, esponenti delle minoranze etniche: con Sinistra e libertà correrà come capolista al Sud, Imma Battaglia, lesbica, leader storica del movimento gay, presidente dell’associazione Di Gay Project. Con Vendola e Fava si è schierato anche Sergio Staino, storico vignettista dell’Unità.

Ferrero, Diliberto e Salvi hanno invece chiamato a cimentarsi per un seggio al parlamento europeo tanti operai, come Ciro Argentino della Thyssen Krupp, docenti universitari come Alberto Burgio, Diana Pavlovic, attrice Rom, Bassam Saleh, della comunità palestinese, Esaq Suad Omar Sheik, della comunità somala. Le europee saranno anche l’occasione per il ritorno sulla scena politica di Clemente Mastella, che dopo la caduta del governo Prodi e la scelta di non correre con il suo simbolo dell’Udeur alle politiche, sarà in lista con il Pdl.

La bellezza della democrazia: Silvio Berlusconi candida modelle al Parlamento Europeo

Articolo di Politica estera, pubblicato giovedì 23 aprile 2009 in Inghilterra.
[The Times]

Silvio Berlusconi ha occhio per le ragazze carine con un passato nello showbusiness e ha portato alcune di loro in Parlamento e anche nel suo Governo, per ravvivare la politica.

Anche rispetto ai suoi standard, Berlusconi, il Presidente del Consiglio italiano, ha scelto una impressionante rosa di candidate per dare al suo partito un nuovo volto per le elezioni del Parlamento Europeo a giugno, incluse una protagonista del Grande Fratello e una concorrente di Miss Italia.

Nessuna di loro ha esperienza politica anche se Angela Sozio, 36 anni, ex concorrente dai capelli rosso fiamma del Grande Fratello, la versione italiana di Big Brother, due anni fa fu nei titoli dei giornali quando i paparazzi la fotografarono con altre showgirls mentre passeggiavano mano nella mano con Berlusconi, 72 anni, a Villa Certosa, la sua villa in Sardegna.

Le fotografie, che apparirono sulla popolare rivista Oggi con il titolo “L’Harem di Berlusconi”, mostravano alcune ragazze sedute sulle ginocchia del Presidente del Consiglio. Lui insistette che si stava comportando in modo ospitale mostrando alle ragazze la sua tenuta al mare mentre la moglie, la ex attrice Veronica Lario, era nella sua villa vicino a Milano.

I futuri politici includono anche Eleonora Gaggioli, un’attrice famosa per il suo ruolo nel dramma popolare in costume Elisa di Rivombrosa; Camilla Ferranti, apparsa in Incantesimo, una soap opera ambientata in una clinica di chirurgia plastica, e Barbara Matera, che partecipò alle eliminatorie di Miss Italia e proseguì fino a diventare un’annunciatrice sui canali della televisione di stato RAI.

Per prepararsi a Strasburgo, alle potenziali euro-parlamentari è stato fatto un corso accelerato da parte dei migliori politici italiani. Negli uffici principali del partito di centro-destra Popolo delle Libertà (PdL) hanno seguito un seminario su storia europea e fatti di attualità, Nato, Banca Centrale Europea e IMF tenuto da Franco Frattini, Ministro degli Esteri, Iganzio La Russa, Ministro della Difesa, e Berlusconi. Berlusconi ha detto alle ragazze: “Dovrete studiare e prepararvi su tutti i lavori delle istituzioni europee e internazionali.”

Alcune autorità del partito hanno affermato che la selezione finale da una breve lista di candidati dovrebbe essere fatta nei prossimi giorni, ma hanno aggiunto che le quattro vi figureranno sicuramente. Le elezioni europee in Italia si tengono secondo un sistema di rappresentanza proporzionale, con i partiti che presentano liste regionali di candidati. “Voglio facce giovani, nuove, per rinnovare l’immagine dell’Italia e del PdL in Europa” ha detto Berlusconi.

Ha affermato che un sondaggio lo ha dato al 73.5%, rendendolo il “più amato leader del mondo”, prima del Presidente brasiliano Lula da Silva (69.4%) e del Presidente Obama (59.9%), anche se non ha detto dove siano apparsi questi risultati. Questa settimana un sondaggio su La Repubblica ha dato al Presidente del Consiglio un tasso di popolarità personale del 56%, in aumento di 4 punti, e al suo Governo del 46%, in aumento di 2 punti.

Le ragazze seguiranno le orme di figure affascinanti come Mara Carfagna, la modella senza veli che è diventata Ministro delle Pari Opportunità. Questa politica di reclutamento ha portato il Presidente del Consiglio a navigare in turbolente acque matrimoniali, in passato. Due anni fa la moglie di Berlusconi pretese – e ottenne – scuse pubbliche quando lo sentì dire alla Carfagna durante una cerimonia di premiazione televisiva: “Andrei dappertutto con te, anche su un’isola deserta. Se non fossi già sposato, ti sposerei subito.”

La Carfagna, che si è laureata in legge a Salerno prima di lavorare nei varietà televisivi e di posare semi-nuda nei calendari, è entrata in Forza Italia, il partito politico di Berlusconi che ora fa parte del PdL, e fu nominata ministro quando il centro-destra vinse le elezioni lo scorso anno.
[Articolo originale ” Beauty of democracy as Silvio Berlusconi picks model MEP candidates ” di Richard Owen]

Berlusconi dà lezione ad attrici e modelle in vista delle elezioni europee

Articolo di Politica interna, pubblicato mercoledì 22 aprile 2009 in Brasile.
[O Estado de Sao Paulo]

Il premier vuole facce nuove al governo: le prescelte hanno ricevuto depliant esplicativi sul FMI e sulla Nato
ROMA – Secondo quanto riportato mercoledì 22 dalla stampa locale, il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi potrebbe presentare, come candidate alle prossime elezioni per il Parlamento Europeo del 7 giugno, modelle, attrici e protagoniste di programmi televisivi.
Alcune di queste “celebrità” italiane hanno frequentato un corso nella sede del Popolo della Libertà (PDL) il partito di Berlusconi, durante il quale hanno ricevuto informazioni sulle attività del governo italiano. Inoltre sono stati distribuiti depliant sulle organizzazioni internazionali, come il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Nato.
Il quotidiano economico Il Sole 24 ORE indica come possibili candidate Barbara Mattera, ballerina nei programmi delle reti televisive di proprietà di Mediaset, controllata da Berlusconi; Angela Sozio, ex partecipante dell’edizione italiana del Grande Fratello e l’attrice Eleonora Gaggioli.
“Voglio facce nuove per rinnovare l’immagine del PDL in Italia e in Europa” ha detto Berlusconi durante il suo discorso al seminario, diretto dal ministro degli Affari Esteri Franco Frattini. In tutto hanno partecipato al corso più di 30 ragazze, tra cui anche alcune deputate del PDL.
Secondo il quotidiano «Il Messaggero», Berlusconi compilerà le liste per le prossime elezioni europee basandosi sugli ultimi sondaggi, che gli attribuiscono tra 35 e 36 seggi al Parlamento Europeo.
[Articolo originale “Berlusconi dá aula a atrizes e modelos para eleições europeias” di EFE]

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LIBERTA’ DI STAMPA ??

Posted by milionidieuro su 21 aprile 2009

“La mancanza di libertà di stampa in Italia è una questione europea”
Pubblicato domenica 19 aprile 2009 in Spagna
[El Pais]

Tabucchi denuncia il controllo dell’informazione da parte di Berlusconi

Antonio Tabucchi (Pisa, 1943) è “molto preoccupato per il clima di censura e per gli attacchi alla libertà di stampa” che vive il suo paese. Secondo l’autore di Sostiene Pereira, un “grande velo di silenzio minaccia di coprire tutto” in Italia, dato il “controllo crescente e grottesco dell’informazione esercitato dal Governo di Silvio Berlusconi”. Tabucchi chiede ai giornalisti italiani di ribellarsi e di denunciare la situazione al Consiglio Europeo, affinché questo “prenda provvedimenti urgenti”.
Il detonatore è stata la censura da parte della Commissione di Vigilanza della RAI, questa settimana, contro il programma Annozero, diretto da Michele Santoro. Il suo vignettista satirico, Vauro, ha disegnato una vignetta che mette in relazione il nuovo Piano Casa dell’Esecutivo con l’elevato rischio sismico del paese dopo il terremoto in Abruzzo ed è stato sospeso dal programma. Dopo le critiche lanciate da Berlusconi e da Gianfranco Fini, Santoro è stato obbligato a trasmettere una puntata riparatrice dal Direttore della RAI Mauro Masi, che aveva giudicato la prima “poco equilibrata”.
“Viviamo una situazione molto preoccupante”, dice Tabucchi al telefono da Lisbona. “Lei s’immagina Zapatero che censura un programma critico nei confronti del suo Governo? È un mondo alla rovescia. In Italia il primo ministro è proprietario dell’80% dei mezzi di informazione. La UE ha obbligato i paesi dell’Est ad abbandonare le loro leggi comuniste per entrare in Europa e poi permette all’ Italia che il primo ministro controlli la RAI, le televisioni private ed una parte dei giornali. Non è un problema italiano, è europeo. Più della curva delle banane”.
Tabucchi sostiene che la Federazione della Stampa Italiana debba denunciare la RAI al Consiglio d’Europa per abuso di potere. Già nel 2001 Berlusconi cacciò vari professionisti della RAI con il cosiddetto editto bulgaro come se fossero stati suoi impiegati. Nessuno fece niente. Adesso ha minacciato da Vienna di voler attuare “azioni dure” contro i giornalisti, si riunisce a casa sua per nominare i nuovi direttori della RAI e censura i programmi più critici.
È intollerabile, l’informazione in Italia è malata e nessuno muove un dito. In nessun paese europeo succede una cosa del genere. Se un politico spagnolo controllasse per esempio La Vanguardia, El País e sei televisioni, potrebbe essere primo ministro?”.
Lo scrittore si sente “minacciato personalmente” e chiede alla stampa internazionale di presentarsi il 7 maggio a Pisa, dove comparirà di fronte al giudice per difendersi da una citazione a giudizio di Renato Schifani, presidente del Senato italiano. “Mi chiede 1.250.000 euro per un articolo apparso su L’Unità per presunti danni all’immagine” spiega. Schifani è la seconda carica dello Stato italiano, dopo il presidente della Repubblica, e non puó essere processato.
“Lui gode dell’immunità giudiziaria perché il Governo ha approvato una legge, il cosiddetto lodo Alfano, che impedisce di processare le quattro più alte cariche dello Stato. Ed io sono solo perché la denuncia non coinvolge L’Unità. È stata fatta così con lo scopo di intimidire senza che si noti molto, perché non si dica che è contro la Stampa, perché si sappia il meno possibile”.
[Articolo originale di Miguel Mora]

Specchio specchio delle mie brame…
Pubblicato lunedì 13 aprile 2009 in Francia
[Le Monde]

Da un mese, Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio, rettifica tutte le informazioni presenti nei giornali stranieri ritenute offensive per l’Italia e gli Italiani. Il Times, che aveva ironizzato sulla proposta di Silvio Berlusconi il quale consigliava agli sfollati del terremoto di L’Aquila (Abruzzo) di “passare il week-end di Pasqua al mare” si è visto immediatamente richiamato da un comunicato ufficiale, mercoledì 8 aprile. “Se l’inviato speciale britannico fosse stato sul posto, avrebbe potuto verificare la reazione positiva degli sfollati alle parole di conforto (..), dette in tono amabile , per convincere le famiglie a lasciare le tende per recarsi in uno degli hotel della costa che sono messi a loro disposizione”.
Un altro quotidiano britannico, The Guardian, ha avuto a sua volta diritto a delle rimostranze ufficiali per aver scritto che la fusione di Alleanza Nazionale e Forza Italia significava dare vita ad una formazione “postfascista”. Il quotidiano spagnolo El Pais e il settimanle tedesco Der Spiegel, hanno ricevuto una lettera di biasimo dagli ambasciatori italiani in Spagna e Germania. Il primo, per aver scritto che Berlusconi era uno dei leader “più sinistri”, il secondo per aver pubblicato in prima pagina un titolo ritenuto sprezzante nei confronti dell’Italia: “Lo stivale che puzza”.
Suscettibile, Silvio Berlusconi? Si, ma non più degli italiani che rifiutano di riconoscersi allo specchio che porge loro la stampa straniera. Eppure, gli italiani non sono avari di autocritiche. Hanno anche inventato una parola per questo, l’autolesionismo (in italiano nel testo, N.d.T.), per evocare la loro propensione a vedersi come gli ultimi della classe, i negletti dell’Europa. Ma che qualcun’altro lo faccia al loro posto, e subito coloro che si dichiaravano come “abitanti di un paese dove nulla funziona”, inforcano il cavallo dell’orgoglio nazionale. L’attitudine piena di dignità offesa di Silvio Berlusconi che rifiuta l’aiuto della comunità internazionale dopo il dramma di L’Aquila ne è un’illustrazione.
Questa questione dell’identità dell’Italia com’è percepita all’estero è stata anche oggetto di un intervento durante un seminario destinato agli ambasciatori tenutosi a marzo. Invitati dalla Farnesina (il Ministero degli Affari Esteri italiano), il corrispondente del Wall Street Journal e quello di Le Monde sono stati pregati di spiegare come vedono l’Italia ed in che modo ne rendano conto. I due giornalisti si sono trovati concordi nel dire, in termini diplomatici come quelli usati dagli interlocutori, che almeno quattro ostacoli impedivano loro di elogiare quotidianamente la Penisola: la Mafia (e le sue declinazioni locali), l’inefficacia dell’amministrazione e dello Stato in generale, la politica xenofoba esaltata- e talvota messa in atto- dalla Lega Nord e le battute di cattivo gusto di Silvio Berlusconi.
“Noi saremo sempre gli italiani del passato” si è lamentato alcuni giorni fa il quotidiano Il Giornale (proprietà del fratello di Silvio Berlusconi) dopo l’uscita di un articolo sulla stampa straniera riguardante le violenze contro gli stranieri “le vittime dei pregiudizi. Il paese della pizza e del mandolino è diventato il paese dei razzisti”.
L’Istituto Ipsos ha presentato a Siena (Toscana), nel dicembre 2008, a seguito di un colloquio organizzato dalla fondazione Intercultura, un sondaggio qualitativo incentrato sulla percezione della penisola da parte di una dozzina di testate straniere, tra le quali Le Monde, realizzato tra giugno e settembre 2008. Secondo questo studio, solo i temi riguardanti la cultura e il patrimonio portano elogi. Per il resto, l’evocazione della ‘dolce vita’ provoca ‘ironia’. La crisi finanziaria e economica conduce a giudizi “spesso negativi”; l’azione del governo è interpretata con un approccio “critico e severo”. I più indulgenti? La stampa russa ed indiana. I più critici: i giornali francesi ed argentini. Il conclusione, Ipsos spiegava: “Come riuscire a far parlare delle cose belle e positive? Tale è la sfida per il futuro degli Italiani e dell’Italia”
Per la stampa, che preferisce i treni che arrivano in ritardo a quelli che arrivano puntuali, l’Italia è un paradiso. I giornalisti della Penisola, che sono anche una delle fonti di informazione dei corrispondenti stranieri, abbondano di storie di malversazione, di incuria, di corruzione, di crimini mafiosi. Silvio Berlusconi, che possiede più dell’80% del settore televisivo italiano come presidente di Mediaset e del Consiglio, tiene uguamente sott’occhio i giornali. Rimprovera loro di non vedere l’Italia tutta rose e fiori e si lamenta di essere maltrattato, reietto, malgiudicato: « sono tentato di prendere misure dure » nei confronti della stampa, ha dichiarato recentemente .
Il terremoto di L’Aquila gli verrà in aiuto? I quotidiani italiani cominciano a lodare l’energia che ha profuso per rassicurare le vittime e supervisionare l’organizzazione senza errori nei salvataggi. Anche El Pais gli ha consacrato un editoriale lusinghiero. La buona notizia è stata immediatamente comunicata. Perchè questa ci ispiri?
[Articolo originale di Philippe Ridet]

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INTERVeNTI TEMPESTIVI : Abruzzo, il terremoto del 1915 e le baracche dimenticate

Posted by milionidieuro su 21 aprile 2009

In quattromila vivono ancora nelle “casette asismiche” costruite per gli sfollati del sisma di un secolo fa

BALSORANO (L’Aquila) – Niente riscaldamento, niente gabinetto, niente pavimento, la luce quella sì, ma una sola lampadina per un totale di metri quadri 32. Ai genitori di Rosa Margani dissero di portare pazienza, perché quella sarebbe stata una sistemazione provvisoria. Giusto il tempo di ricostruire la loro casa, buttata giù dal terremoto che nel 1915, qui nella Marsica, fece trentamila morti. È passato quasi un secolo ma la signora Rosa, 82 anni, è ancora qui, dentro queste due stanze buie ed umide vicino al castello di Balsorano. Non è la sola. Sono quattromila le persone che in Abruzzo vivono ancora nelle cosiddette casette asismiche, i rifugi costruiti per gli sfollati del terremoto di un secolo fa. Asismiche cioè sicure (per l’epoca) perché ad un solo piano e con il tetto in travi di legno. E provvisorie, anzi «baracche realizzate a titolo precario» come assicurava il decreto firmato l’11 febbraio 1915 dal Re Vittorio Emanuele III.
COME UN ACCAMPAMENTO – Certo, nel corso degli anni molte baracche sono state demolite, quasi sempre sostituite da case popolari. Ma dei circa diecimila esemplari costruiti tra il 1916 e il 1920 ne restano in piedi ancora 1.066 sparsi in 38 comuni, da Avezzano a Balsorano passando per tutta la Conca del Fucino. Tetto spiovente, muri sottili di mattoncini, struttura a castrum romano con le due strade principali che si incrociano al centro, l’immagine è proprio quella di un accampamento. Qualcuno, capendo che la provvisorietà era solo teorica, negli anni ha sistemato le cose ricavando almeno un bagno. Come la signora Angela De Meis che un anno fa ha trasformato la sua baracca di Capistrello in un appartamentino vero e proprio. «Ho messo i termosifoni e adesso vorrei comprare pure la parabola» dice, mentre aspetta di scolare la pasta. La sua vicina di casa, la signora Letizia, si accontenta di una stufa a legna che non ha l’aria di essere proprio a norma. Ma spesso le condizioni sono quelle di un secolo fa e quasi sempre a viverci sono persone anziane.

«NON PENSAVO DI FINIRE A VIVERE COSÌ» – Come il signor Andrea Venditti, 71 anni, tornato nella sua baracca di Balsorano, dopo 30 anni passati a fare il cuoco in Inghilterra: «Davvero non pensavo di finire a vivere così, ma con 500 euro al mese di pensione cosa devo fare?». Ecco, le baracche di un secolo fa almeno sono economiche. Tre euro al mese per ogni stanza, il tutto da pagare al comune. Una somma che non basta a coprire nemmeno per gli interventi urgenti di manutenzione. «Noi le vorremo abbattere – dice Gino Capoccitti, vice sindaco di Balsorano – ma la gente che ci vive dentro dove la mandiamo?». Sono almeno 40 anni che se ne parla. Inutilmente. Nel 1971 per iniziativa del senatore Giuseppe Fracassi, che proprio in una delle casette asismiche era nato, venne approvata la “legge per lo sbaraccamento”. Abbattimento di tutte le casette, sostituzione con edilizia popolare e spazi verdi. Cosa buona e giusta ma rimasta sulla carta perché la legge non è mai stata finanziata davvero. Servirebbero 50 milioni di euro per riqualificare tutte le 1.066 baracche ancora in piedi.

L’ULTIMO STANZIAMENTO E L’ARRESTO DI DEL TURCO – L’ultimo stanziamento, 800 mila euro, era allo studio della giunta regionale quando l’arresto del presidente Ottaviano Del Turco, meno di un anno fa, ha travolto tutto. «Questa gente è costretta a campare in condizioni da terzo mondo», allarga le braccia Marco Riccardi, segretario della federazione marsicana di Rifondazione comunista. Come la signora Rosa, che non dimentica quella promessa fatta ai suoi genitori: questione di mesi, poi avrete la vostra casa. Era un secolo fa.

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California, online tutti i nomi e cognomi degli evasori fiscali

Posted by milionidieuro su 21 aprile 2009

È la nuova linea adottata dal Governatore per far quadrare i conti pubblici e arrestare il fenomeno dilagante

La ricetta antievasione di Arnold Schwarzenegger, ex-Terminator hollywoodiano, prima d’essere eletto Governatore della California: “Giù le tasse, tagliare la spesa pubblica, minore burocrazia e deregolamentare”. Sono trascorsi diversi anni e alla luce dei fatti, soprattutto del dilagare del rosso nei conti dello Stato e del boom inarrestabile dell’evasione, oltre 6 miliardi di dollari l’anno soltanto sul versante delle imposte sui redditi delle persone fisiche, la nuova linea adottata da Schwarzy per far quadrare i conti e per arrestare la rincorsa dell’evasione ha cambiato look e può essere così riassunta: “Su le tasse, maggiori spese, più regole e, soprattutto, caccia all’evasore”.
Online la delinquent list con i nomi dei grandi evasori
E il Governatore, sconfessando una parte rilevante del suo credo politico iniziale, almeno quello degli esordi, è stato di parola. La prova è contenuta in due atti indicativi della svolta. Il primo legato all’innalzamento, di circa 9 punti percentuali, delle tasse che rientrano nella giurisdizione e nella potestà dello Stato, quindi nulla a che vedere con la tassazione federale. Il secondo, invece, è riscontrabile con la pubblicazione online della dilenquent list con i nomi, gli indirizzi e gli importi evasi dai 250 grandi evasori, talmente autorevoli che all’erario californiano, a conti fatti, mancano all’appello 143milioni di dollari. In media quindi, il tasso d’evasione pro-capite della lista dei big dell’evasione residenti nello Stato è pari, in base a quanto emerge, a circa 600mila dollari, 572mila per l’esattezza. E non si parla di evasione derivante da mancato pagamento di tasse e imposte federali. In quel caso, infatti, il bilancio potrebbe crescere, forse raddoppiare. E comunque, la diffusione sul web della delinquent list fornisce un indicatore utile nello svelare l’irrigidirsi del clima, almeno in California, nei confronti di chi evade tasse e imposte.
Come evitare la gogna online
In realtà, un modo c’è per evitare la gogna su Internet. Il fisco californiano, infatti, invia in anticipo una lettera con raccomandata di ritorno preavvisando il contribuente della futura pubblicazione in rete del suo nome. A questo punto, per dribblare il web l’evasore può: accettare la transazione e pagare, oppure, rateizzare i versamenti, o ancora, spiegare con contorno ricco di dati che la causa prima all’origine del mancato pagamento è il rischio bancarotta che incombe sui suoi bilanci. Se però non si accetta di venire a patti con l’Amministrazione fiscale, la pubblicazione del nome resta garantita.
Qualche nome
Tra le new entry dei volti noti l’oscar dell’evasione spetta all’attore Burt Reynolds, protagonista della stagione hollywoodiana dominata dai volti duri. Una durezza che, a quanto pare, ha mantenuto anche nei riguardi del fisco californiano. In realtà, le somme evase, all’incirca 250mila dollari, sono nel complesso piuttosto modeste. Sul versante, invece, degli addii il primo posto è di O.J. Simpson, mitico numero uno del football in versione stelle e strisce che, quest’anno, esce dalla lista dei grandi evasori. Perché? Semplice, O.J. è già ospite d’una prigione e la cosa rende non percorribile la galleria online degli evasori.
Evasori senza confiniPassando in rassegna i nomi di chi, nel 2009, ha conquistato di diritto, anche se potrebbe suonare come un controsenso, uno spazio nella tax delinquent parade californiana, si coglie subito la multiculturalità della società che risiede in questo angolo del Pianeta. Si inizia, infatti, da Mister Lee, che ha dimenticato di versare al fisco, nel 2002, quasi 10 milioni di dollari, ma chi lo segue non è il classico Mr Smith, al contrario, il vice-campione del trofeo dell’evasore californiano 2009 è tale Mr Lo, d’origini chiaramente orientaleggianti. E non è finita qui, perchè sul gradino del terzo posto siede Mr Zulfiqar, e a seguire Sinmbad e molti altri i cui nomi tradiscono l’origine da terre molto lontane dalle coste che circondano Los Angeles come, per esempio, Mr Hyesung, Mr Hwang, Mr Morgovsky, Mr Mohamad, Mr Vicencio, Mr Nguyen, I Signori Natividad, , Mr Eliopulos, El Senor Marquez, e per finire Mr Casamento, Espinoza e Ferro. In pratica, la geografia del mondo è ben rappresentata.
nuovofiscooggi.it

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Terrremoto: I morti che non vi dicono…

Posted by milionidieuro su 9 aprile 2009


Il centro storico dell’Aquila è da abbattere e ricostruire. E questo lo dicono in tanti. I morti, i feriti e gli sfollati sono stati contati, più o meno precisamente. E questo lo dicono tutti. Adesso vi dirò qualcosa che non dice nessuno.

Gli scantinati e i seminterrati del 90% del centro storico erano stati affittati. In nero. Dentro c’erano clandestini, immigrati, extracomunitari. Ammassati come bestie. Ci sono ancora. Centinaia di persone che non risultano all’anagrafe, che non compaiono nelle liste dei dispersi, che non esistono. I proprietari delle case che si sono messi in salvo non ne denunciano la presenza. Non gli conviene. Nessuno li cerca. Nessuno li piange. Da vivi non esistevano, non esistono neppure da morti. Spazzati via di nascosto, come la polvere sotto al tappeto. In fondo, perchè darsi tanta pena per loro? Una tomba ce l’hanno già. E questa volta non gli è costata niente. Gliel’abbiamo data gratis.

All’Aquila sono in molti a saperlo. Ora, lo sapete anche voi.

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LA CASSANDRA DEI TERREMOTI ??? La denuncia di Giuliani: "Io lo avevo previsto" Bertolaso: "Impossibile"

Posted by milionidieuro su 7 aprile 2009

«Ho vissuto la notte più terribile della mia vita, sono sfollato anch’io. Questi scienziati canonici, loro lo sapevano che i terremoti possono essere previsti. Il sisma di ieri poteva essere “visto” se ci fosse stato qualcuno a lavorare o si fosse preoccupato».
Il ricercatore abruzzese Giampaolo Giuliani è l’uomo del giorno. È lui il «pazzo», il «visionario» che aveva anticipato l’arrivo del «terremoto disastroso», con l’unico risultato di guadagnarsi una denuncia per procurato allarme e l’appellativo di «imbecille». Ieri sul web e via sms lo studioso, rispondendo alle domande di chi non crede al suo «precursore sismico», ha lanciato durissime accuse contro i «professionisti» della scala Richter.

Ma i terremoti si possono prevedere o no?
«Sì, si possono prevedere. Io l’ho fatto e per questo ora rischio di finire in galera».
In galera per aver diffuso «notizie false».
«I fatti hanno dimostrato invece che il mio allarme era fondato. E la gente comune l’ha capito».
Ma lei aveva profetizzato che il terremoto avrebbe scosso la terra il 29 marzo a Sulmona.
«Cosa che puntualmente è accaduta, anche se non con la forza di ieri».
Ma poi lei aveva corretto la sua prima previsione, dicendo: «Mi sento di poter tranquillizzare i miei concittadini…».
«Rispetto alla mia previsione il peggio si è scatenato con una settimana di ritardo».
La riprova che i terremoti non possono essere previsti.
«Non è così, La scossa di ieri poteva essere prevista anche con gli strumenti tecnici usati abitualmente da chi contesta il mio metodo».
E allora come mai l’allarme non è scattato?
«Perché chi è preposto al monitoraggio della situazione non era al suo posto, oppure non ha capito nulla».
Non è vero, l’unità di crisi si è riunita più volte.
«Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti…».
Facile parlare quando la tragedia è già accaduta.
«Sono 10 anni che noi riusciamo a prevedere eventi di questo tipo in una distanza di 100-150 chilometri da noi».
Qual è il suo metodo?
«La “capacità predittiva” è basata sull’analisi di un gas radioattivo, il radon, che si libera dal sottosuolo quando le faglie vengono attivate e il gas trova una via di fuga giungendo in superficie».
Da giorni lei parlava di «un forte aumento di radon, al di fuori della soglia di sicurezza».
«E forti aumenti di radon segnalano forti terremoti. Due notti fa il mio sismografo denunciava una forte scossa di terremoto e ce l’avevamo online. Tutti potevano osservarlo e tanti l’hanno osservato».
Ma l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia ribadisce in un comunicato ufficiale: «Si sottolinea la circostanza secondo la quale, allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile realizzare una previsione deterministica dei terremoti».
«Falso. Il mio “precursore sismico” arriva ad anticipare il verificarsi di un terremoto fino a 6-24 ore prima».
In quale occasione ha verificato l’efficacia della sua tecnica?
«Nel 2001 stavamo osservando il misuratore di particelle cosmiche presso l’Istituto quando, in corrispondenza del terremoto in Turchia, rilevammo una quantità straordinaria, rispetto al solito, di radon».
Dal 2001 in poi come è evoluta la sua ricerca?
«Ho impiegato quasi 2 anni per realizzare da solo uno strumento in grado di rilevare il radon, iniziai ad osservarlo ed a studiarlo, e con l’aiuto di un sismografo mi resi conto che la concentrazione di radon aumentava in corrispondenza di un evento sismico».
Poi cos’è accaduto?
«Nel 2002, in corrispondenza del terremoto di S. Giuliano, registrammo valori 100 volte maggiori alla norma, ma disponendo di un solo precursore sismico eravamo in grado di emanare un allarme per un evento sismico che distava più di 50 km da L’Aquila, senza poter fornire altre informazioni circa la collocazione o la direzione dell’evento stesso. Oggi con 5 precursori saremmo in grado di essere molto più precisi, “triangolando” i dati e i segnali di concentrazione del radon».
da ilgironale

Intanto l’Italia del volontariato si sta muovendo con ogni mezzo possibile, come il Wwf che per aiutare le famiglie sfollate ha messo a disposizione foresterie e i centri visite sparsi nelle oasi abruzzesi. Ma come aiutare gli sfollati del terremoto d’Abruzzo?
Panorama.it pubblica una lista di associazioni autorizzate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri a partecipare agli interventi di soccorso.

Associazione guide e scouts cattolici italiani 06/68166236

Associazione nazionale alpini 0773/1875164 oppure 02/6592364

Associazione nazionale carabinieri 06 /36000804

Associazione nazionale pubbliche assistenze 055 /7874536

Associazione nazionale vigili del fuoco in congedo 06 /76983385

Associazione nazionale vigili del fuoco volontari 02/6692192

Cives – coordinamento infermieri volontari per l’emergenza sanitaria 055/355648

Cisom Corpo italiano di soccorso ordine di malta 06/45440764

Confederazione nazionale delle misericordie d’Italia 055/ 3261261

Corpo nazionale giovani esploratori ed esporatrici italiani 06/83769051 oppure 0761/498041

Federazione italiana ricetrasmissioni 02 /45495688 oppure 02/8057446

Legambiente 06/86218474

Psicologi per i popoli 0465/322071

Prociv – Arci Associazione nazionale volontari per la Protezione civile 06/23328358

Ucis – unità cinofile italiane da soccorso 030/9921827 oppure 0364/45522

Unitalsi 06/6781421

Per donazioni:
Caritas
C/C POSTALE n. 347013
o tramite UNICREDIT BANCA DI ROMA S.P.A.
IBAN IT38 K03002 05206 000401120727
Causale: “TERREMOTO ABRUZZ
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma – IBAN: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012
Allianz Bank, via San Claudio 82, Roma – IBAN: IT26 F035 8903 2003 0157 0306 097
Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – IBAn: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113

Caritas Ambrosiana
C/C POSTALE n. 13576228 intestato a Caritas Ambrosiana ONLUS
C/C BANCARIO n. 578 – Cin P, ABI 03512, Cab 01602 presso l’ag. 1 di Milano del Credito Artigiano e intestato a Caritas Ambrosiana ONLUS
IBAN: IT16P0351201602000000000578
Causale: “TERREMOTO ABRUZZO 2009″

Croce Rossa Italiana
C/C BANCARIO n° 218020 presso: Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati
Tesoreria – Via San Nicola da Tolentino 67 – Roma
intestato a Croce Rossa Italiana Via Toscana, 12 – 00187 Roma.
IBAN: IT66 – C010 0503 3820 0000 0218020
Causale: “PRO TERREMOTO ABRUZZO”

C/C POSTALE n. 300004
intestato a: “Croce Rossa Italiana, via Toscana 12 – 00187 Roma
c/c postale n° 300004
Codice IBAN: IT24 – X076 0103 2000 0000 0300 004
Causale: “PRO TERREMOTO ABRUZZO”
È anche possibile effettuare dei versamenti online attraverso il sito web della CRI.
Fonte: Panorama

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Dal 2010 turisti nello spazio.

Posted by milionidieuro su 31 marzo 2009

Il 2010 sarà l’anno dei primi voli turistici suborbitali. Al Sat Expo Europe, la manifestazione dedicata ai satelliti e alle telecomunicazioni spaziali appena conclusasi a Roma, Carolyn Wincer, direttrice vendite di Virgin Galactic, ha mostrato immagini dei test in corso sulla navicella madre e commentato che è “necessario far funzionare il turismo spaziale per poter rinnovare le tecnologie spaziali del futuro”. Insomma, i voli turistici, offerti a 200 mila dollari per passeggero, diventano realtà dopo anni di annunci. E’ in corso di costruzione lo “Spaceport America”, l’aeroporto che ospiterà nel deserto del Nuovo Messico i turisti spaziali e le operazioni di volo. L’ultimazione della struttura è prevista per il 2010 e nel frattempo sono stati reclutati da Virgin Atlantic i capo piloti. Sono già arrivate oltre 250 prenotazioni con versamento di un deposito minimo del 10 per cento: tra questi, sono tre gli italiani interessati, uno dei quali ha già confermato a Virgin Galactic e due in trattative con “Your Private Italy”, l’agenzia di viaggi suborbitali che ha base a Salerno.

Per quanto riguarda i passi di avvicinamento al primo volo turistico oltre la linea di Karman (i 100 chilometri di quota internazionalmente riconosciuti come la frontiera ufficiale dello spazio), la “White Knight 2″, la navicella madre che trasporta la “Space Ship Two”, è impegnata in voli di prova. L’esemplare ha in programma il terzo volo di test la prossima settimana con l’obiettivo di raggiungere la quota di 20 mila piedi. Per quanto riguarda la “Space Ship Two”, ossia la navicella con motore a razzo che, staccandosi dall’aereo madre, porterà a 110 chilometri sei passeggeri paganti per volo, l’implementazione è prevista in autunno con il primo volo prospettato per il 2010. La White Knight 2, oltre ad essere l’aereo madre del sistema, è una piattaforma per ricerche di alta quota con due cabine in grado di ospitare personale e apparecchiature. “L’obiettivo è essere commercialmente redditizi e spingerci oltre il suborbitale, compresi i voli ipersonici per passeggeri che consentiranno di collegare, ad esempio, Londra e Sydney in 2 ore”, ha aggiunto la Wincer.

Intanto Paolo Dalla Chiara, presidente di Sat Expo Europe, annuncia “che già nel prossimo mese di aprile si svolgerà al ministero dello Sviluppo Economico la quinta edizione di Space Economy, il forum tra istituzioni e aziende del settore spaziale in Italia per fare il punto sulle ricadute economiche e le prospettive di sviluppo legate a queste tecnologie avanzate”. Una delle ipotesi in cantiere per la prossima edizione è quella di anticipare le date della manifestazione, in modo di fare di Sat Expo una sorta di vetrina-calendario di tutti gli eventi del settore che si terranno nel corso dell’anno. Un’altra ipotesi, da verificare in termini di fattibilità, è quella di una “settimana dello spazio” con due giornate istituzionali e tre per il grande pubblico.

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