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Archive for the ‘ingiustizie’ Category

LATTE MELAMINA: RESPONSABILI CINA PROMOSSI A INCARICHI PIU’ IMPORTANTI

Posted by milionidieuro su 9 Maggio 2009


Erano state promesse punizioni esemplari e invece i responsabili dei mancati controlli in Cina sul latte alla melamina sono stati semplicemente sostituiti o addirittura promossi. Lo scrive l’agenzia dei missionari AsiaNews, raccontando il caso di Bao Junkai, ex vice direttore per la sanita’ alimentare che era stato sollevato dall’importante incarico. A marzo aveva subito un procedimento disciplinare, ma ora e’ tornato in servizio, promosso a un incarico piu’ importante. Il ChinaDaily ha riferito che un episodio analogo si e’ verificato nel caso di Liu Daqun, ex direttore del dipartimento Agricoltura in Hebei dove aveva sede la Sanlu, la societa’ ritenuta responsabile della contaminazione. Anche Liu aveva ricevuto una dura ”reprimenda” a marzo: ora e’ sindaco e vicesegretario del Partito a Xingtai, citta’ dell’Hebei. Lo scandalo del latte alla melamina, una sostanza usata per i prodotti plastici ma velenosa per l’uomo, utilizzata per ”truccare” il livello di proteine nel latte in polvere, era scoppiata lo scorso settembre. In base ai dai ufficiali sono morti almeno sei neonati ed altri 300 mila hanno dovuto far ricorso a cure mediche.

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Pechino si prepara a non ricordare Tiananmen

Posted by milionidieuro su 25 aprile 2009

L’anniversario di Tiananmen (del 4 giugno 1989)è sempre più vicino, e Pechino fa di tutto per non lasciarsi cogliere impreparata da chi potrebbe voler fare luce su una delle pagine più oscure del passato del regime. Da mesi sono in tanti a vociferare che il prossimo quattro giugno qualcosa succederà, e per evitare che questi presentimenti vengano confermati il Partito può muoversi solo in due direzioni: aumentare i controlli nel Paese e stroncare sul nascere il passaparola inasprendo i controlli sui mass media.

È in quest’ottica che va inquadrato l’annuncio del ripristino delle misure antiterrorismo in vigore nel periodo olimpico nell’aeroporto della capitale. I tre terminal di Pechino hanno già ricominciato ad essere guardati a vista da agenti speciali dotati di mitra e cani poliziotto. A sentire il responsabile per la sicurezza aeroportuale, alla luce dei problemi di sicurezza che potrebbero verificarsi nel Paese nei prossimi due mesi, questi agenti sono gli unici in grado di tutelate l’incolumità di chi transita da Pechino. Ancora, speciali apparecchiature a raggi X verranno regolarmente utilizzate per verificare che le automobili parcheggiate nei pressi dello scalo e i bagagli dei passeggeri non contengano esplosivi e sostanze stupefacenti.

Come previsto anche la stampa è stata presa di mira. Le misure di controllo e le sanzioni approvate negli ultmi mesi non sarebbero infatti riuscite, a sentire il massimo organo cinese di censura sui media, la General Administration of Press and Publication, a eliminare la piaga della diffusione di “notizie false”. Per risolvere definitivamente il problema, l’ufficio governativo incaricato di monitorare la veridicità degli articoli che circolano sulla stampa in Cina ha annunciato che da oggi chi pubblicherà notizie false sarà ritenuto il principale responsabile del reato e costretto a presentare scuse pubbliche, mentre i giornalisti scorretti rischieranno di essere radiati dalla professione. In realtà, quello che si chiede ai cronisti cinesi è di raccontare solo le notizie divulgate dalle agenzie di stampa nazionali, indipendentemente dal fatto che si voglia descrivere un episodio di politica estera, interna o scrivere un commento economico. D’altronde, non va dimenticato che per il Partito i media non devono informare, ma collaborare con le autorità al consolidamento della “società armoniosa”.

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SI PREDICA BENE …

Posted by milionidieuro su 21 aprile 2009

E’ stato il ”disprezzo per il bene comune e per le regole” che si sta delinaendo in questi giorni dopo le dichiarazioni della popolazione ma anche dalle inchieste avviate dalla magistratura circa le responsabilita’ in relazione ai danni provocati dal terremoto in Abruzzo, che ha aggravato le conseguenze del sisma. La dura denuncia giunge dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che oggi ha ricevuto nella tenuta di Castel Porziano una delegazione dei vertici dei frati francescani in occasione degli 800 anni della loro Regola.

Il Capo dello Stato ha colto lo spunto proprio dal messaggio di San Francesco, che ”e’ di esempio anche oggi, di fronte ad un indubbio ed allarmante decadimento dei valori spirituali, umani e morali” e non ha esitato quindi a parlare di ”comportamenti dettati dall’avidita’, dalla sete di ricchezza e di potere, dal disprezzo per l’interesse generale e dall’ignoranza dei valori elementari di giustizia e solidarieta”’.

”Persino quando oggi pensiamo all’Abruzzo, e soffriamo per le vittime dei danni provocati dal terremoto – ha aggiunto – un evento certamente naturale imprevedibile, non possiamo non ritenere che anche qui abbia contato in modo pesante, abbiamo contribuito alla gravita’ del danno e del dolore umano da esso provocato, anche questi comportamenti: sprezzo delle regole, disprezzo dell’interesse generale e dell’interesse dei cittadini”.

Edifici costruiti con la sabbia del mare a L’Aquila Pubblicato venerdì 10 aprile 2009 in Spagna
[El Mundo]

– La procura generale dell’Aquila aprirà un’inchiesta
– Costruttori senza scrupoli mescolano cemento con sabbia del mare per risparmiare
– Le fondamenta potrebbero essersi danneggiate a causa della corrosione del sale

Mentre l’Italia seppellisce le vittime del terremoto che lunedì ha colpito il centro del paese, i tecnici cercano di accertare se alcuni edifici siano stati costruiti senza seguire le normative antisismiche e con materiali di scarsa qualità, il che spiegherebbe come alcuni di essi siano crollati come castelli di sabbia .
Infatti, secondo quanto pubblicato dal quotidiano italiano “La Repubblica”, il procuratore generale dell’Aquila aprirà un’inchiesta sui materiali ed i metodi utilizzati per la costruzione degli edifici. Il giornale riporta come esempio due edifici praticamente identici situati uno accanto all’altro in Via Campo di Fassa, a L’Aquila. Uno di loro è ancora in piedi e l’altro è completamente crollato. Tutti gli occupanti del primo si sono salvati, mentre nel secondo 29 persone hanno perso la vita.
Il terreno su cui è stato costruito questo edificio di sei piani e di 24 appartamenti, è in forte pendenza. Da fuori sembrava un edificio solido ma i materiali trovati tra le macerie indicano che all’interno non lo era affatto.
Era costruito con cemento armato? L’architetto Antonio Perrotti ha spiegato a “La Repubblica” che cosa potrebbe essere accaduto: “O hanno sbagliato i calcoli per la progettazione dell’edificio o hanno costruito in una zona non sicura. Non ci può essere altra spiegazione: l’altro edificio è rimasto piedi”. Tuttavia si dovrà attendere che si analizzino i materiali trovati tra le macerie per determinare il motivo per cui il sisma ha raso al suolo alcuni edifici e lasciato altri intatti.

Sabbia di mare nel cemento

Secondo “La Repubblica” molti edifici di nuova costruzione (cioè, degli ultimi 30 anni), in Abruzzo (e in gran parte del paese, in particolare nel centro e nel sud), sono stati costruiti con il cemento mescolato con sabbia di mare. I tecnici ritengono che le fondazioni potrebbero essere state danneggiate a causa della corrosione del sale e mettono in guardia sul fatto che gran parte degli edifici del sud sono costruiti così.
Paolo Buzzetti, presidente della Associazione Nazionale dei Costruttori (Ance), ne è convinto: “Il problema non è che non si sono rispettate le norme asnitsismiche, il problema è la scarsa qualità del cemento”.
Un altro tecnico ha spiegato che costruttori senza scrupoli utilizzano sabbia di mare, che non costa nulla in confronto ad altri materiali. E il problema della sabbia di mare è che, a parte le sue impurità, è piena di cloruro di sodio, che nel corso del tempo si mangia il ferro.

Edifici più sicuri
Giovedì, durante la sua visita alle località colpite dal terremoto, il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, ha avvertito che nessuno è esente da colpe in questa tragedia. Napolitano è rimasto sorpreso dallo spettacolo offerto dalla capitale abruzzese: “Pensavo che il terremoto avesse colpito solo le vecchie case, l’avevo visto dall’elicottero, mi dicevo che erano case vecchie, ma qui vedo che no c’è una casa integra”, ha detto commosso.
“Non si tratta di individuare responsabilità, ma di capire perché le leggi non sono state osservate, per mancanza di controlli o per irresponsabilità diffuse”. “Nessuno deve chiudere gli occhi, né chi vende né chi compra una casa … Si dovrà decidere che cosa possiamo fare perché questo non si ripeta. Per evitare disgrazie come questa dobbiamo fare in modo che gli edifici siano più sicuri, compresi i più antichi”.

[Articolo originale]

Negligenza mortale a L’Aquila
Pubblicato giovedì 9 aprile 2009 in Francia
[Libération]

Dopo lo choc, il lutto e l’emozione, il terremoto de L’Aquila inizia a lasciar spazio alle domande. Le ricerche degli ultimi scomparsi erano ancora in corso ieri, due giorni dopo il violento sisma che ha spazzato via il capoluogo dell’Abruzzo lunedì alle 3.32, causando almeno 272 morti.
INCREDULITA’. Ma tutti si interrogano ormai sulla solidità degli edifici e sui responsabili di un tale disastro. Perché L’Aquila, già duramente colpita da un terremoto trecento anni fa, era situata in una zona altamente sismica. “Un ospedale costruito nove anni fa si é sgretolato. La prefettura è crollata. La casa dello studente è distrutta. Si può capire che le vecchie case in pietra secolare siano cadute, ma non l’ossatura stessa della comunità e i suoi edifici pubblici costruiti recentemente” ha rimarcato Antonio Polito, direttore del quotidiano progressista “Il Riformista”. Il crollo della prefettura che avrebbe dovuto servire a coordinare i soccorsi in caso di catastrofe ha provocato una forte incredulità.
A L’Aquila, il crollo del Palazzo del Governo (in italiano nel testo, N.d.T.), con la sua architrave spezzata, è il simbolo della tragedia. Così come l’ospedale San Salvatore, molto danneggiato ed evacuato. La prima pietra era stata posata nel 1969. Ma è stato inaugurato solo trent’anni dopo. Nel frattempo, sono state sbloccate ingenti sovvenzioni (nel 1996, la procura dell’Aquila aveva aperto un’inchiesta a proposito di eventuali appropriazioni indebite di fondi) che non hanno impedito la moltiplicazione di errori di costruzione.
Evidentemente, le norme antisismiche non sono state rispettate. Le prime regole sono state approvate a livello nazionale nel 1974. In seguito all’emozione causata dal terremoto di San Giuliano di Puglia, che aveva causato la morte di 27 bambini sepolti sotto le macerie di una scuola, il Governo aveva adottato nel 2005 un decreto che prevedeva regole ancora più rigorose.
Ma di rinvio in proroga, il testo non è mai entrato realmente in vigore. Soltanto gli edifici costruiti dopo il marzo 2008 devono rispettare le nuove normative. La maggior parte dei vecchi edifici non è mai stata rinforzata. La Casa dello Studente, dove hanno trovato la morte numerosi giovani, è stata costruita negli anni ‘70. È stata rinnovata nel 1998 e poi nel 2007. Ma a quanto pare non sarebbe mai stata messa a norma antisismica. “Sono stati uccisi dalla speculazione” titolava ieri l’Unità, il quotidiano vicino al Partito Democratico. Anche il quotidiano della Confindustria, il “Sole 24 Ore” denuncia la “speculazione”.
CONDONI. Denunciando la mancanza di controlli, il geologo Mario Tozzi ha insistito: “Non è il terremoto ad uccidere, ma le case costruite male”. Quanto all’opposizione di sinistra, denuncia la politica dei condoni in materia di costruzioni abusive promossa da Silvio Berlusconi, il quale, per rilanciare l’economia, ha recentemente proposto di autorizzare i proprietari italiani ad aumentare del 20% il volume delle loro case.
[Articolo originale di Éric Jozsef]

Il lassismo nell’applicazione della legge si manifesta nel crollo di alcuni edifici in Italia
Pubblicato martedì 7 aprile 2009 in USA
[New York Times]

A partire da mercoledì, secondo quanto promesso durante una conferenza a L’Aquila, “ogni stanza e ogni crepa” in “decine di migliaia di case” nella regione devastata dal terremoto sarà ispezionata da tecnici specializzati.
Gli esperti cercheranno di determinare la solidità strutturale degli edifici e cercheranno di rispondere ad una domanda precisa: perché alcuni edifici hanno resistito al terremoto di magnitudo 6.3 mentre altri non ce l’hanno fatta?
Martedì alcuni esperti e funzionari hanno suggerito che il lassismo nell’applicazione delle norme di costruzione potrebbe aver avuto un ruolo importante. Mentre molti edifici storici non hanno resistito, non hanno retto neppure alcuni edifici moderni, come l’Ospedale San Salvatore a L’Aquila, che ha dovuto essere evacuato, e uno studentato dell’Università de L’Aquila, dove sono morti diversi studenti.
Il quotidiano di Milano “Corriere della Sera” ha titolato “La farsa degli edifici anti-sismici”.
“Abbiamo le leggi, ma come spesso accade in Italia, non sono adeguatamente rispettate” afferma Ermete Realacci, esperto ambientale e deputato del Partito Democratico, il più grande partito all’opposizione, che sostiene agevolazioni fiscali per i proprietari di immobili che ristrutturano gli edifici secondo le leggi anti-sismiche.
D’altra parte, secondo le accuse di Realacci, che cita le leggi proposte per favorire l’edilizia allentando i limiti sulle cubature delle case, la coalizione conservatrice di Berlusconi continua a fare pressioni per mitigare le norme di costruzione. La misura, che viene discussa in questo momento, ha drasticamente “semplificato le leggi anti-sismiche” ha affermato Realacci.
I terremoti sono comuni in Italia, specialmente nelle regioni centrali e del sud. Le statistiche del governo dimostrano che almeno il 64% di tutte le città italiane affronta un rischio da medio ad alto di subire seri danni in seguito ad un terremoto.
Molti degli edifici danneggiati o distrutti dal terremoto in Abruzzo sono stati costruiti molto prima che negli anni ‘80 l’Italia cominciasse a imporre leggi sismiche più severe sulla costruzione degli edifici. Edifici storici e monumenti, fra cui la Prefettura de L’Aquila, un ex monastero restaurato nel XIX secolo, si sono ridotti in cumuli di pietre tanto rapidamente quanto i loro omologhi in cemento armato.
Dopo ogni importante evento sismico si fa una nuova legge, afferma Donatella Guzzoni, ingegnere ed esperta nella conservazione di edifici storici, ma una legge esaustiva approvata dal Parlamento lo scorso anno non entrerà in vigore fino al 2010. Ed anche allora non avrà effetto sugli edifici preesistenti.
“Il nostro patrimonio storico è vasto e molto vulnerabile” ha affermato. “Avremmo anche commesso i nostri errori, ma é pur vero che abbiamo un’immensa eredità culturale da conservare”. Gli edifici che potrebbero essere considerati pericolosi da un punto di vista sismico non possono essere sempre demoliti e ricostruiti. “E’ una questione culturale” ha proseguito. “Non distruggiamo ciò che é in rovina”.
[Articolo originale di ELISABETTA POVOLEDO]

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California, online tutti i nomi e cognomi degli evasori fiscali

Posted by milionidieuro su 21 aprile 2009

È la nuova linea adottata dal Governatore per far quadrare i conti pubblici e arrestare il fenomeno dilagante

La ricetta antievasione di Arnold Schwarzenegger, ex-Terminator hollywoodiano, prima d’essere eletto Governatore della California: “Giù le tasse, tagliare la spesa pubblica, minore burocrazia e deregolamentare”. Sono trascorsi diversi anni e alla luce dei fatti, soprattutto del dilagare del rosso nei conti dello Stato e del boom inarrestabile dell’evasione, oltre 6 miliardi di dollari l’anno soltanto sul versante delle imposte sui redditi delle persone fisiche, la nuova linea adottata da Schwarzy per far quadrare i conti e per arrestare la rincorsa dell’evasione ha cambiato look e può essere così riassunta: “Su le tasse, maggiori spese, più regole e, soprattutto, caccia all’evasore”.
Online la delinquent list con i nomi dei grandi evasori
E il Governatore, sconfessando una parte rilevante del suo credo politico iniziale, almeno quello degli esordi, è stato di parola. La prova è contenuta in due atti indicativi della svolta. Il primo legato all’innalzamento, di circa 9 punti percentuali, delle tasse che rientrano nella giurisdizione e nella potestà dello Stato, quindi nulla a che vedere con la tassazione federale. Il secondo, invece, è riscontrabile con la pubblicazione online della dilenquent list con i nomi, gli indirizzi e gli importi evasi dai 250 grandi evasori, talmente autorevoli che all’erario californiano, a conti fatti, mancano all’appello 143milioni di dollari. In media quindi, il tasso d’evasione pro-capite della lista dei big dell’evasione residenti nello Stato è pari, in base a quanto emerge, a circa 600mila dollari, 572mila per l’esattezza. E non si parla di evasione derivante da mancato pagamento di tasse e imposte federali. In quel caso, infatti, il bilancio potrebbe crescere, forse raddoppiare. E comunque, la diffusione sul web della delinquent list fornisce un indicatore utile nello svelare l’irrigidirsi del clima, almeno in California, nei confronti di chi evade tasse e imposte.
Come evitare la gogna online
In realtà, un modo c’è per evitare la gogna su Internet. Il fisco californiano, infatti, invia in anticipo una lettera con raccomandata di ritorno preavvisando il contribuente della futura pubblicazione in rete del suo nome. A questo punto, per dribblare il web l’evasore può: accettare la transazione e pagare, oppure, rateizzare i versamenti, o ancora, spiegare con contorno ricco di dati che la causa prima all’origine del mancato pagamento è il rischio bancarotta che incombe sui suoi bilanci. Se però non si accetta di venire a patti con l’Amministrazione fiscale, la pubblicazione del nome resta garantita.
Qualche nome
Tra le new entry dei volti noti l’oscar dell’evasione spetta all’attore Burt Reynolds, protagonista della stagione hollywoodiana dominata dai volti duri. Una durezza che, a quanto pare, ha mantenuto anche nei riguardi del fisco californiano. In realtà, le somme evase, all’incirca 250mila dollari, sono nel complesso piuttosto modeste. Sul versante, invece, degli addii il primo posto è di O.J. Simpson, mitico numero uno del football in versione stelle e strisce che, quest’anno, esce dalla lista dei grandi evasori. Perché? Semplice, O.J. è già ospite d’una prigione e la cosa rende non percorribile la galleria online degli evasori.
Evasori senza confiniPassando in rassegna i nomi di chi, nel 2009, ha conquistato di diritto, anche se potrebbe suonare come un controsenso, uno spazio nella tax delinquent parade californiana, si coglie subito la multiculturalità della società che risiede in questo angolo del Pianeta. Si inizia, infatti, da Mister Lee, che ha dimenticato di versare al fisco, nel 2002, quasi 10 milioni di dollari, ma chi lo segue non è il classico Mr Smith, al contrario, il vice-campione del trofeo dell’evasore californiano 2009 è tale Mr Lo, d’origini chiaramente orientaleggianti. E non è finita qui, perchè sul gradino del terzo posto siede Mr Zulfiqar, e a seguire Sinmbad e molti altri i cui nomi tradiscono l’origine da terre molto lontane dalle coste che circondano Los Angeles come, per esempio, Mr Hyesung, Mr Hwang, Mr Morgovsky, Mr Mohamad, Mr Vicencio, Mr Nguyen, I Signori Natividad, , Mr Eliopulos, El Senor Marquez, e per finire Mr Casamento, Espinoza e Ferro. In pratica, la geografia del mondo è ben rappresentata.
nuovofiscooggi.it

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