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virus ” conficker ” attacca i pc esercito tedesco

Posted by milionidieuro su 16 febbraio 2009

BERLINO, 16 FEB – Centinaia di computer dell’ esercito tedesco (Bundeswehr) sono stati virus_antivirus.jpginfettati da Conficker, il virus informatico.Il virus si e’ diffuso in modo esponenziale nelle ultime settimane sfruttando una vulnerabilita’ di Windows. Secondo quanto ha reso noto ieri un portavoce del ministero della difesa, il virus ha cominciato ad attaccare i computer giovedi’ scorso e i tecnici sono stati costretti a isolare i reparti colpiti per evitare una diffusione piu’ ampia di Conficker.

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«Conficker» mette fuori combattimento l’aviazione militare francese

Conficker o Downadup: “supervirus infesta la Rete”

taglia da 250mila dollari per l’autore di conficker

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taglia da 250.000 dollari per l’autore di Conficker

Posted by milionidieuro su 16 febbraio 2009

smiley-virus.jpgREDMOND (USA) – Nulla viene lasciato al caso nella lotta a Conficker, uno dei virus più devastanti degli ultimi anni, e la vittima designata di tale programma, Windows, ha deciso di alzare il livello dello scontro. Per incentivare chiunque abbia notizie che possano portare all’identificazione e cattura dell’autore (o autori) del codice maligno, Microsoft ha promesso ricompensa da 250 mila dollari. In poche parole, una “taglia”. Ma la lauta ricompensa è solo una delle armi messe in campo dal colosso di Redmond per sconfiggere il temibile nemico. La prima e più opportuna è stata la patch (la pezza) con cui è stata rinforzata la vulnerabilità sfruttata da Conficker e che interessa tutti i sistemi operativi Windows degli ultimi nove anni (da Windows 2000 a Vista passando per Xp e per le versioni per i Server 2003 e 2008; Linux e MacOs ne sono immuni). La seconda è la creazione di una alleanza istituzional-industriale che vede schierati l’Icann (organizzazione che presiede all’assegnazione dei domini internet), il Public Internet Registry, il Global Domain International e molte aziende specializzate nella sicurezza informatica (da VeriSign a Symantec solo per citare le più celebri). La terza, appunto, la taglia, che secondo quanto annunciato da Microsoft ha un preciso significato: gli attacchi di virus informatici attraverso la Rete sono “attacchi criminali”.

IL NEMICO – Conficker, anche conosciuto come Downandup (“su e giù”), si è manifestato per la prima volta lo scorso ottobre. Tecnicamente è un worm, un agente maligno capace di autoreplicarsi spontaneamente e di attivarsi a ogni accensione del computer restando attivo (e propagandosi quindi attraverso internet e le chiavette usb) fino a quando non si spegne la macchina. Agisce sulle configurazioni di pc e server riuscendo a decodificare le password di sistema (soprattutto quelle “deboli”). Uno degli aspetti più nefasti del suo modo di propagarsi è che è in grado di creare un traffico tale da intasare la Rete a forza di tentare di indovinare le password degli utenti.

IL PERICOLO NEL NOME – L’etimologia del nome rispecchia questo modus operandi: è una crasi di config (configuration, la configurazione della macchina) e ficker (gergale dal tedesco ficken, letteralmente “fottere”). Conficker si è finora manifestato in due varianti, A e B, quest’ultima è arrivata nei pc con l’anno nuovo. A oggi sono svariati milioni le macchine infettate e secondo le rilevazioni di Symantec l’infezione procede con un passo più che allarmante: negli ultimi cinque giorni mezzo un milione di indirizzi Ip ogni giorno sono colpiti dalla variante A e un milione e settecentomila dalla variante B. Non c’è concordanza sui numeri precisi, Microsoft, come riportato anche dal quotidiano The Guardian, parla di 3,5 milioni di pc infetti, secondo il NewYork Times 9 milioni, Symantec dice 12 milioni. Qualsivoglia siano le cifre esatte si tratta di una epidemia dalle dimensioni preoccupanti.

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LA CURA – La cura in questo caso è stato il motivo per la creazione del virus. La patch distribuita gratuitamente da Microsoft nell’ottobre 2008 è stata utilizzata dall’autore di Conficker per scoprire quale fosse la debolezza di Windows e per sfruttarla come porta d’accesso ai pc. Un po’ come se un malefico creatore di malattie si ispirasse alle medicine che la ricerca farmaceutica scopre. La patch, la medicina, evidenzia le debolezze del sistema, o dell’organismo. Chi ha aggiornato il proprio Windows con la pezza non corre alcun rischio. Chi è infettato e si dota degli ultimi programmi antivirus può ripulire il proprio pc. Purtroppo però molti pc con Windows installato non hanno eseguito l’aggiornamento, lasciando terreno fertile all’attecchire del worm. Probabilmente sono due le cause di tanta avventatezza da parte degli utenti. La prima è una desuetudine con la tecnologia: si tende a usare un pc come uno strumento chiuso, completo, mentre i software di sicurezza – e non solo – devono essere sempre tenuti in pari con gli ultimi sviluppi in materia. La seconda è attribuibile alle politiche per la tutela del software originale adottate da Microsoft, su cui non sempre gli utenti hanno le idee chiare. È opinione diffusa e sbagliata che nel momento in cui un utente scarica gli aggiornamenti per Windows, venga ispezionato il sistema operativo per capire se è originale o contraffatto e in caso di software pirata si subiscano sanzioni o inibizioni. In realtà questo non accade, come spiegano a Corriere.it Marco Ornago e Francesca Di Massimo, rispettivamente Direttore License Compliance e Responsabile Sicurezza Microsoft Italia. “Innanzitutto bisogna ricordare che i programmi che controllano l’autenticità del sistema operativo devono essere installati volontariamente dagli utenti. In secondo luogo anche a chi ha un sistema operativo non originale viene resa disponibile la patch”. Per una volta l’interesse generale prevale su quello particolare, o quanto meno entrambi convergono: “Le patch per la sicurezza servono a tutti, la sicurezza nell’era di internet non è solo quella della mia macchina, ma quella dell’eco-sistema della rete”.

In attesa che i responsabili vengano catturati, Microsoft ha aperto una pagina dedicata agli utenti nella quale spiega l’evoluzione dell’attacco e raccomanda l’installazione dei file eseguibili creati da Microsoft Update per la risoluzione del problema.

Microsoft, in ogni caso, si sta muovendo su più fronti e per contrastare gli effetti del virus ha creato un sito di consultazione per gli utenti (http://www.microsoft.com/conficker) e organizzato una sorta di «task force» che comprende produttori di soluzioni di sicurezza e provider di domini Internet (fra cui l’Icann, VeriSign, Aol, Symantec, F-Secure e Arbor Networks) e altri soggetti ancora.
IL PRECEDENTE – L’incubo evocato da Conficker è quello di un suo predecessore, Sasser, che nel 2004 paralizzo la Rete e creò seri problemi all’attività svolta via internet. L’agenzia di stampa France Presse perse per alcune ore il controllo dei propri satelliti per le comunicazioni e la Delta Airlines dovette cancellare molti voli a causa dei problemi al proprio sistema It. In quel caso l’autore fu trovato, era il diciassettenne tedesco Sven Jaschan, che fu condannato solo a 21 mesi di reclusione (pena sospesa). Tra patch, antivirus, coalizione e taglia Conficker sembra avere le ore contate. Ma coi tassi di trasmissione raggiunti dal worm, qualche ora di troppo potrebbe causare seri problemi e più di un disservizio.

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«Conficker» mette fuori combattimento l’aviazione militare francese

Conficker o Downadup: “supervirus infesta la Rete”

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«Conficker» mette fuori combattimento l’aviazione militare francese

Posted by milionidieuro su 16 febbraio 2009

Aerei sofisticatissimi a terra. Comunicazioni solo via telefono e posta per alcuni giorni

PARIGI – Il virus «Conficker» continua a mietere vittime: persino l’aeronautica militare francese è stata messa letteralmente fuori combattimento per alcuni giorni dal «Un velivolo Tornado dell'Aeronautica Militare ed un Mirage francese in missione durante la Trial Imperial Hammer 08.JPGverme» di Windows che ha attaccato l’intera rete della marina. Il danno provocato dal virus informatico era talmente serio che per alcuni giorni i piloti si sono visti recapitare le direttive solo tramite semplice posta cartacea. L’esercito ha dovuto ammettere che il fastidioso baco è riuscito ad entrare nei suoi computer, perchè nei mesi scorsi avrebbe ignorato o più semplicemente dimenticato, di aggiornare l’antivirus sui propri pc.

CHIAVETTA USB – «Conficker», alias «Downadup», alias «Fido» ha già mietuto decine di milioni di vittime fra i personal computer. in tutto il mondo In questo caso l’infezione avrebbe avuto origine da una semplice chiavetta USB infetta col programma maligno che qualcuno ha usato su un computer della marina francese.

AEREI A TERRA – Il worm ha iniziato a propagarsi il 12 gennaio, è stato però scoperto solo alcuni giorni più tardi, ha rivelato il portale internet «IntelligenceOnline», quando il danno aveva assunto proporzioni talmente preoccupanti da rendere impossibile il decollo dei modernissimi aerei da combattimento «Rafale» per mancanza dei piani di volo. Il portavoce della marina, Jerome Erulin, si è limitato a dire al giornale «Ouest France», che «questo problema di sicurezza» ha inciso «soltanto sullo scambio di dati – le informazioni non sono andate perse». Le «reti di comunicazione che avrebbero potuto trasmettere il virus sono state tagliate», ha aggiunto Erulin. In altre parole: la marina francese è ritornata a far uso di telefono, Fax e persino lettere – gli unici mezzi di comunicazione ancora sicuri da virus. Inoltre, i vertici militari hanno sottolineato che «Conficker» avrebbe intaccato solo la rete denominata «Intramar» – l’assai più sensibile «Sicmar» sarebbe rimasta intonsa . Resta la domanda su come la marina abbia potuto utilizzare «Sicmar» in questa fase d’emergenza: a quanto sembra ai membri della marina è stato addirittura vietato per due giorni l’utilizzo dei computer.

DANNO – Erulins tiene a rassicurare in un rapporto che il «99 per cento della rete è sicura». Philippe Vasset, a capo di «IntelligenceOnline», spiega invece a «01net» che il tasso di sicurezza è ben più basso: «A malapena il 70 per cento». Vasset è oltretutto convinto che il governo francese non sia ancora in grado di valutare con certezza l’effettivo danno subìto. Il worm ha iniziato a propagarsi nel mondo in ottobre ma, causa anche le varianti, sembra non fermare la propria corsa. Anzi in queste ultime settimane sono sempre più numerose le segnalazioni di infezione in tutto il globo. L’esercito francese non è però il solo ad essere stato «attaccato» da «Conficker»: nei media del Paese si fa riferimento a quanto riportato da «Defense Tech», secondo il quale a inizio gennaio pure il Ministero della difesa britannico è stato infettato dal pericoloso «verme». Secondo la società di sicurezza informatica finlandese F-Secure sarebbero 13 mila gli apparecchi infettati solamente nel nostro Paese, ma per gli esperti le cifre potrebbero essere molto più alte.

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